L’Equalizzatore è uno strumento essenziale per il mix, il mastering e non solo. L’equalizzatore permette di modificare e migliorare notevolmente qualsiasi suono.
In questo articolo ti parlerò di come funziona un equalizzatore, le tipologie e i modelli più famosi.
Dopo l’articolo Compressore Audio: come funziona, tipologie e modelli celebri, vogliamo dare spazio anche agli equalizzatori.
Esistono moltissimi modelli di Eq che hanno fatto la storia della produzione musicale, ognuno con caratteristiche ben precise e definite. Conoscere le peculiarità di ciascun modello, ci permette di scegliere l’equalizzatore giusto e di ottenere un risultato migliore in minor tempo.
Cos’è un’equalizzatore
L’equalizzatore permette di modificare il timbro di un suono, accentuando o attenuando bande precise di frequenze dello spettro sonoro.
Un’equalizzatore è composto da filtri di diverso tipo (bandpass, high pass, shelving ecc.), che ne determinano il comportamento e le caratteristiche dello stesso.
Per questo motivo, quando un’equalizzatore è di qualità, significa che ha filtri di qualità.
Vediamo di seguito le maggiori tipologie di filtro:
Low-Pass Filter e High-Pass Filter
Questi filtri permettono di eliminare le frequenze agli estremi dello spettro sonoro.
L’High-Pass Filter elimina le frequenze al di sotto di una certa soglia, e il Low-Pass Filter invece al di sopra.
Il Low-Pass e High-Pass filter hanno due parametri:
- Cutoff: Indica la frequenza di taglio in cui il filtro agisce. Per convenzione, alla frequenza di Cutoff ci sarà già una riduzione di 3 dB, ma ciò può variare a seconda dell’equalizzatore.
- Slope: Determina la pendenza del filtro, ovvero quanto quest’ultimo attenuerà le frequenze in prossimità della cutoff. La slope viene espressa in dB per ottava. Ad esempio, in un filtro di 6dB/ottava, il volume delle frequenze di un’ottava inferiore sarà diminuito di 6dB. I filtri hanno sempre una pendenza di 6dB e multipli (12, 18, 24 ecc.).
Shelving Filter
Letteralmente “filtro a scaffale”, è anch’esso utilizzato per gestire le frequenze agli estremi dello spettro sonoro. A differenza dei filtri citati poco fa, lo shelving filter enfatizza o attenua le frequenze al di sopra o al di sotto della frequenza indicata.
I parametri sono gli stessi dei precedenti.
Peaking Filter
Questo filtro, detto anche “a campana” o “Bell”, è tra i più utilizzati, sopratutto nelle operazioni di correzione.
Il Peaking Filter ha tre parametri:
- Frequency: Ovvero la frequenza centrale sulla quale il filtro agisce. Espressa in Hz.
- Gain: Indica di quanto viene enfatizzata o attenuata la banda di frequenze selezionata. Espresso in dB.
- Q o larghezza di banda: Determina la larghezza della banda su cui il filtro agisce. Solitamente il valore indicato da questo parametro è misurato a -3dB al di sotto del picco.
Nella foto qui sotto, puoi vedere questi tre parametri sulla sinistra.
Notch
Il filtro Notch è in sostanza un Peaking Filter, ma con il fattore Q molto stretto. In questo modo, il filtro agirà su un piccolo range di frequenze.
Viene di solito utilizzato per ridurre (o accentuare) in modo drastico una determinata frequenza.
La sua più celebre applicazione, è quella di ridurre le “frequenze di risonanza” cioè quelle frequenze che fanno “risuonare” uno strumento, generando confusione all’interno del mix.
IMPORTANTE: i parametri non sono uguali in ogni equalizzatore. Se imposti lo stesso filtro con gli stessi parametri, su due equalizzatori differenti, otterrai effetti diversi. Oggi costruttore e programmatore, può personalizzare il comportamento dei filtri a proprio piacimento.
A cosa serve equalizzare?
Prima di entrare nel vivo dell’articolo è bene capire perché si usano gli equalizzatori e la loro applicazione.
Un’equalizzatore si può usare per:
- Correggere elementi inutili o fastidiosi di un suono: In questo caso si parla di equalizzazione correttiva, ovvero l’uso di EQ per correggere eventuali frequenze che non fanno parte del suono originale, come risonanze o rumori indesiderati.
- Bilanciare lo spettro sonoro: L’elemento più importante di un mix è il bilanciamento degli strumenti sia di volume che di frequenze. L’equalizzatore può essere molto d’aiuto per agire sul timbro di ogni singola traccia e bilanciare meglio lo spettro sonoro per ottenere un mix equilibrato.
- Enfatizzare le caratteristiche timbriche di uno strumento: Un’ottimo equalizzatore può migliorare notevolmente il timbro di uno strumento, rendendolo più interessante.
- Aumentare la stereofonia: Equalizzare in modo diverso due o più strumenti, oppure il canale Left e il Right dello stesso strumento, permette di migliorare la stereofonia e rendere il mix più coinvolgente.
- Cambiare la percezione del suono: agendo sul timbro di un suono, possiamo portare uno strumento più “avanti” o “indietro” all’interno del mix.
Se vuoi approfondire l’uso dell’Eq, leggi anche la guida: Come equalizzare gli strumenti musicali.
Tipologie di Equalizzatori
Esistono in commercio diversi tipi di equalizzatori, che variano a seconda del numero di parametri che è possibile controllare.
Vediamo i vari tipi di Equalizzatori:
Equalizzatori Parametrici
Negli equalizzatori parametrici sono presenti tutti i parametri per controllare il comportamento dei filtri. Quest’ultimi sono molto versatili grazie al grande numero di controlli disponibili.
Tra i più celebri abbiamo l’SSL Serie E e Serie G. Originariamente installati sulle console SSL (ora venduti anche separatamente) questo equalizzatore è stato utilizzato in un numero infinito di dischi. Difficile descrivere il suono SSL: pulito, preciso ma allo stesso tempo naturale. Sia Waves che Brainwork ne hanno creato un’ottima emulazione.
Altro equalizzatore parametrico famoso è il Manley Massive Passive, utilizzato sopratutto in fase di Mastering. E’ famoso per l’incredibile precisione e musicalità. L’emulazione software più celebre è stata fatta da Universal Audio.
Altri esempi sono il Sontec MEP-250, il Weiss EQ-1LP e l’SPL PQ.
Fanno parte di questa categoria anche gli equalizzatori digitali come il Fabfilter Pro Q-3 ed altri.
Equalizzatori Semiparametrici
A differenza dei precedenti, gli equalizzatori semiparametrici hanno meno parametri, permettendo un minor controllo dei filtri ma una maggiore semplicità e velocità d’utilizzo.
Da citare sicuramente è il Pultec EQP-1A, considerato il miglior equalizzatore mai prodotto. EQ passivo con circuito valvolare, il Pultec è famoso per il suo colore naturale che diventa molto aggressivo ad alti livelli d’ingresso.
Visti i suoi filtri con curve molto musicali e ampie, non è adatto per correzioni di fino, ma è perfetto per dare colore alle tue tracce.
Esistono moltissime emulazioni digitali: Waves, IK Multimedia, Bombfactory, Universal Audio, Acustica Audio ecc.
Anche l’API 5500 è un’ottimo esempio di equalizzatore semiparametrico. Il 5500 però è completamente diverso dal Pultec: lineare ed estremamente silenzioso.
Altri esempi sono il Maag Audio EQ4 e il Golden Age EQ-81.
Equalizzatori Grafici
Gli equalizzatori grafici sono composti solo da filtri a campana, e l’unico parametro modificabile è il gain di ciascuna banda.
Nonostante i limitati controlli disponibili, questo tipo di equalizzatori permettono una buona precisione, workflow immediato e sono meno costosi.
Modelli celebri sono l’API 560 a 10 bande, il DBX 215S con 15 bande e il DBX 1231 con 31 bande.
Equalizzatori Dinamici
Gli Eq dinamici, sono come quelli parametrici, ma sono in grado di rispondere in modo “dinamico” al livello del segnale in ingresso. Per questo motivo la loro risposta non sarà fissa, ma varierà nel tempo.
Se dotati di funzione Sidechain, possono rispondere anche ad un segnale esterno.
In sostanza l’equalizzatore dinamico è in grado di agire sul range di frequenze impostato, in base alla quantità di segnale che supererà la Threshold, cioè la soglia.
Questi equalizzatori sono piuttosto rari nell’hardware, e hanno preso molto piede con l’era digitale.
Un modello molto utilizzato (oggi non più disponibile) è il DPR-901II.
Esistono diversi Eq Dinamici digitali che sono stati sviluppati da Fabfilter, Waves, Universal Audio, Melda Production, Tokyo Dawn e altri.
Conclusioni
Come abbiamo visto, esistono diversi tipi di equalizzatori, e ognuno ha caratteristiche diverse. E’ necessario quindi provarli per scoprire con le proprie orecchie il loro comportamento.
E’ fondamentale conoscere bene i propri Eq, per capire come funzionano, e per aumentare chiarezza e definizione del suono dei nostri dischi.
A livello digitale la maggior parte degli Eq ha anche un analizzatore di spettro, che facilita la comprensione delle frequenze da trattare. Sarà quindi più semplice capire dove intervenire.
Se vuoi imparare come equalizzare gli strumenti musicali, puoi approfondire questo argomento in questo articolo.
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Ottimo articolo. Chiaro e preciso,offre una ottima panoramica generale
Grazie Filippo!